Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato il 18 marzo 2025 un progetto di legge nazionale che vieta di indossare il velo integrale, come niqab e burqa, in luoghi pubblici o aperti al pubblico. La proposta, di competenza statale, sarà trasmessa al Parlamento, dove si aggiungerà ad altri disegni di legge già depositati sul medesimo tema.
Le novità: stop al “giustificato motivo” e multe più severe
Il testo approvato modifica la storica legge 152/1975, che vieta la copertura del volto salvo giustificato motivo. Proprio questa espressione viene eliminata, introducendo un divieto assoluto di celare il volto in pubblico, senza eccezioni soggettive.
Tra le novità più rilevanti:
- Sanzioni aumentate: si passa da 1.000-2.000 euro a 5.000-10.000 euro;
- Pene aggravate per chi obbliga altri a coprirsi il volto, soprattutto se la coercizione riguarda donne, minori o persone con disabilità.
Il “caso Monfalcone” e il dibattito politico
Il progetto porta la firma di Antonio Calligaris, capogruppo regionale della Lega, che lo definisce una risposta concreta al caso Monfalcone, città dove oltre un terzo della popolazione è di origine straniera, con una forte presenza della comunità bengalese. In particolare, quattro studentesse si sono presentate a scuola con il niqab, suscitando un acceso dibattito.
La proposta ha ricevuto il sostegno unico della maggioranza di centrodestra, mentre le opposizioni (Pd, Patto per l’Autonomia, M5S), pur criticando l’uso del velo a scuola, non hanno partecipato al voto in segno di protesta contro la calendarizzazione della legge, giudicata strumentale in vista delle elezioni comunali anticipate di Monfalcone.
I gruppi di Alleanza Verdi e Sinistra – FVG e Open Sinistra hanno invece votato contro, evidenziando possibili ricadute sulla libertà individuale e religiosa.
Fedriga: “Una legge per la sicurezza e l’integrazione”
Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha difeso il provvedimento affermando che l’intento è «non solo migliorare la sicurezza, ma anche favorire una vera integrazione». E aggiunge:
«Per sembrare tolleranti e inclusivi, rischiamo di sacrificare libertà fondamentali che appartengono a tutti i cittadini».
Verso un dibattito nazionale
Con questa approvazione, il Friuli Venezia Giulia diventa una delle prime regioni italiane a sostenere una proposta di legge nazionale su un tema altamente sensibile, che tocca diritti, religione, sicurezza e convivenza civile. Ora la parola passa al Parlamento, dove si preannuncia un confronto acceso.
Il velo integrale torna al centro della scena politica, tra esigenze di integrazione, tutela della sicurezza e libertà individuali.