Un’estesa emergenza incendi si è sviluppata nelle aree boschive a ovest di Gerusalemme, tra Latrun e Beit Shemesh, dove roghi violenti stanno costringendo centinaia di automobilisti a fuggire, abbandonando i propri veicoli lungo la strada. L’allarme è stato lanciato direttamente dal primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, che ha definito la situazione “un’emergenza nazionale”.
“Tutte le forze disponibili devono essere mobilitate per salvare vite umane e tenere sotto controllo le fiamme”, ha dichiarato il premier, sottolineando che i venti da ovest potrebbero sospingere l’incendio verso i quartieri periferici di Gerusalemme, o addirittura dentro i confini urbani della città.
Chiusure stradali e evacuazioni in corso
La strada principale per Tel Aviv è stata chiusa, e densi banchi di fumo stanno avvolgendo l’area. Alcuni feriti sono stati evacuati, mentre squadre aeree, tra cui elicotteri antincendio, stanno tentando di contenere le fiamme. Le autorità temono che la situazione possa peggiorare ulteriormente con il perdurare delle condizioni meteo favorevoli alla propagazione del fuoco.
Hamas incita alla distruzione su Telegram
A gettare benzina sul fuoco è arrivato un inquietante messaggio diffuso da Hamas tramite Telegram, in cui l’organizzazione esorta i palestinesi a “bruciare tutto ciò che possono: boschi, foreste e case dei coloni”. Il messaggio, carico di retorica incendiaria, prosegue citando azioni già compiute da giovani palestinesi nei territori e in Israele, con il chiaro intento di aumentare il caos e l’instabilità nella regione.
Indagini in corso: ipotesi incendio doloso
L’agenzia per la sicurezza interna Shin Bet ha avviato un’inchiesta sugli incendi, sospettando che alcuni possano essere dolosi. Le indagini sono condotte in collaborazione con la polizia israeliana, nel tentativo di identificare e localizzare eventuali responsabili. Il coinvolgimento diretto di Hamas ha spinto le autorità a trattare l’accaduto non solo come una catastrofe ambientale, ma anche come un possibile atto terroristico.