Nuove regole in arrivo per i tributi locali. La riforma fiscale, anticipata dal vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, punta a trasformare il rapporto tra cittadini e amministrazioni comunali con un approccio più collaborativo. Tra le novità: agevolazioni per chi si mette in regola spontaneamente, riduzioni delle sanzioni e sconti per chi sceglie l’addebito diretto sul conto corrente. Il decreto attuativo è atteso in Consiglio dei Ministri entro fine febbraio.
Un fisco “amico” e incentivi per i contribuenti
L’idea di fondo è ribaltare la percezione del fisco, rendendolo meno punitivo e più vicino ai cittadini. Come già avviene con l’Agenzia delle Entrate, i Comuni potranno applicare riduzioni a chi accetta le contestazioni su IMU e TARI e provvede al pagamento entro tempi prestabiliti. Sarà possibile anche rateizzare gli importi dovuti, beneficiando di uno sconto fino a un terzo su sanzioni e interessi.
Sconti per chi sceglie l’addebito diretto
Un’altra misura pensata per facilitare il pagamento dei tributi riguarda l’addebito automatico sul conto corrente. Chi opterà per questa modalità potrà ottenere uno sconto che, secondo le prime bozze del provvedimento, potrebbe arrivare fino al 5%. Una scelta che semplifica il sistema di riscossione e premia i contribuenti più virtuosi.
Avvisi bonari prima delle sanzioni
Prima di avviare procedure esecutive, i Comuni potranno inviare ai contribuenti lettere di compliance, ovvero comunicazioni che li invitano a regolarizzare la propria posizione in modo agevolato, evitando così conseguenze più gravi.
Multe più rapide per chi non paga
Se da un lato ci sono agevolazioni per chi collabora, dall’altro il governo pensa a misure più rigide per chi ignora i pagamenti. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, si sta valutando di ridurre da 180 a 60 giorni il termine entro cui possono scattare le azioni esecutive, come pignoramenti e fermi amministrativi, per chi accumula debiti su IMU, TARI e altri tributi locali.
Sindaci in allarme sui bilanci comunali
Nonostante le nuove misure, i Comuni lamentano difficoltà finanziarie sempre più gravi. La riduzione dei fondi prevista dalla Finanziaria mette sotto pressione le amministrazioni locali, con città come Roma che nel 2025 perderanno 13 milioni di euro, il doppio nel 2026. Il sindaco di Napoli e presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, ha avvertito che molti Comuni potrebbero non riuscire a garantire i servizi essenziali senza maggiori risorse.
Verso una maggiore autonomia finanziaria
Per affrontare la crisi dei bilanci comunali, il presidente di Ifel, Alessandro Canelli, propone di rivedere l’articolo 119 della Costituzione per garantire ai Comuni maggiore autonomia di entrata e di spesa. L’obiettivo è consentire agli enti locali di gestire in modo più efficace le proprie risorse senza dipendere dai trasferimenti statali.
Cosa cambia per i cittadini?
- Riduzione di sanzioni per chi paga in tempi rapidi
- Sconti per chi opta per l’addebito diretto
- Maggiori possibilità di rateizzazione
- Tempi più stretti per le azioni esecutive in caso di mancato pagamento
La riforma punta a una fiscalità più equa e sostenibile. Sarà sufficiente per migliorare il rapporto tra cittadini e Comuni?