Nel cuore del conflitto con Israele, l’Iran è stato colpito anche dalla terra che trema. Una scossa di terremoto di magnitudo 5.2 ha fatto tremare la regione centrale del Paese nella serata del 20 giugno, alle 21:30 ora locale (le 20:00 in Italia), con epicentro nei pressi della città di Sorkeh, nella provincia di Semnan. Secondo quanto riportato dall’Usgs (United States Geological Survey) e dai media locali, il sisma è stato avvertito chiaramente anche a Qom e nella capitale Teheran.
Ipocentro a soli 10 chilometri: paura ma nessun ferito
Il terremoto si è verificato a una profondità di 10 km, rendendolo particolarmente percettibile in superficie. Le autorità locali, attraverso l’agenzia ufficiale Irna, hanno riferito che non si registrano vittime né danni gravi, ma molte persone sono scese in strada in preda al panico, temendo nuove scosse o crolli.
Un Paese ad alto rischio sismico
L’Iran è considerato uno dei Paesi più sismici al mondo, attraversato da numerose faglie attive. La storia recente è segnata da eventi devastanti: nel dicembre 2003, un terremoto uccise 31.000 persone a Bam, mentre nel giugno 1990 il sisma di Rudbar-Manjil provocò 37.000 morti. Più recentemente, nel novembre 2017, un terremoto di magnitudo 7.3 ha causato 620 morti e oltre 12.000 feriti nella provincia di Kermanshah.
Terremoto durante la guerra: un doppio allarme
La scossa avviene in un momento di altissima tensione geopolitica, con l’Iran impegnato in un conflitto diretto con Israele. Un evento naturale che aggrava il clima di paura e mette ulteriormente sotto pressione le autorità già impegnate in operazioni militari e di difesa. Anche per questo, il sisma ha avuto un impatto emotivo profondo, soprattutto nelle grandi città come Teheran.