Dal 5 marzo 2025, il calcolo dell’ISEE cambia: buoni fruttiferi, libretti postali e titoli di Stato non verranno più considerati nel patrimonio mobiliare. Una modifica che potrebbe abbassare l’ISEE di molte famiglie, facilitando l’accesso a bonus e agevolazioni come Assegno Unico e Assegno di Inclusione.
Ma c’è un problema: chi ha già rinnovato l’ISEE tra gennaio e febbraio dovrà rifarlo… e potrebbe dover pagare fino a 25 euro!
Cosa cambia per l’ISEE dal 5 marzo?
L’esclusione di titoli di Stato, buoni e libretti postali dal calcolo dell’ISEE porterà a:
- ISEE più basso per molte famiglie
- Maggiori possibilità di ottenere bonus e aiuti statali
- Ricalcolo necessario per chi ha già fatto l’ISEE e vuole beneficiare del nuovo metodo
Attenzione: la modifica riguarda solo chi ha un ISEE inferiore a 50.000 euro.
Devi rifare l’ISEE? Ecco cosa succede
Molte famiglie hanno rinnovato l’ISEE entro il 28 febbraio per non rischiare di perdere importi di Assegno Unico e altre prestazioni. Ora, per chi ha inserito buoni e libretti postali nella DSU, il nuovo calcolo potrebbe garantire più soldi, rendendo necessaria una correzione.
Ma c’è una brutta notizia:
Il primo ISEE dell’anno è gratuito, ma il secondo, richiesto per modifiche o aggiornamenti, potrebbe costare fino a 25 euro, a meno che INPS e CAF non trovino una soluzione.
Quanto costa aggiornare l’ISEE?
- Primo ISEE: gratuito (se richiesto al CAF)
- Secondo ISEE per aggiornamento: potrebbe costare fino a 25 euro
Il problema? Le famiglie non hanno colpa di questo cambiamento, avvenuto a campagna ISEE già iniziata! Per questo sono in corso trattative tra Consulta Nazionale dei CAF e INPS, per cercare di rendere gratuito l’aggiornamento.
Conviene rifare l’ISEE o no?
- SÌ, se il tuo ISEE può abbassarsi e farti ottenere più aiuti
- No, se il tuo ISEE è già sotto i 17.090,61€ e percepisci la cifra massima dell’Assegno Unico
Dal 5 marzo potrai rifare l’ISEE con le nuove regole.