Una nuova versione del virus COVID-19, denominata variante XEC, ha iniziato a diffondersi rapidamente negli Stati Uniti, secondo i dati più recenti del Global Influenza Surveillance and Response System (GISRS). Questa variante ha già fatto la sua comparsa in almeno 25 stati americani, con i numeri più alti registrati in California, New Jersey e Virginia, dove ogni stato conta almeno 10 o più casi confermati.
Un fenomeno che sta creando preoccupazione: circa la metà della popolazione statunitense sta evitando i vaccini per COVID-19 e influenza, alimentato da una condizione conosciuta come “fatica da vaccino”. Questo calo nell’adesione alla vaccinazione potrebbe giocare un ruolo chiave nel facilitare la diffusione di varianti come la XEC.
Curiosamente, nonostante la sua crescente presenza, né i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), né l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno ancora iniziato a monitorare specificamente questa nuova variante.
Cosa sappiamo della variante XEC
Jake Glanville, un esperto di malattie infettive, ha spiegato che la XEC è frutto di una ricombinazione tra due discendenti della variante JN.1, già in circolazione l’anno scorso. Al momento, la variante dominante a livello globale è la KP.3.1.1, come riportato sul sito web del CDC, ma la XEC sembra guadagnare terreno.
Glanville, che è anche CEO di Centivax, una società biotecnologica di San Francisco, ha sottolineato come i coronavirus siano noti per mutare costantemente. Quando una variante diventa dominante, è perché ha sviluppato un vantaggio evolutivo, sia in termini di trasmissibilità che di capacità infettiva. La variante XEC segue questa stessa logica.
Possibili evoluzioni della variante
Nonostante la costante preoccupazione per possibili mutazioni future, la variante XEC sembra seguire un corso prevedibile. “Non sembra essere qualcosa di radicalmente diverso rispetto alle varianti che abbiamo già visto”, ha confermato Glanville. Anche se le mutazioni potrebbero eventualmente portare a sintomi più gravi, per ora la XEC si comporta come il “solito coronavirus” con cui ci siamo ormai abituati a convivere.I sintomi della variante XEC non differiscono significativamente da quelli delle varianti precedenti: mal di gola, congestione nasale, tosse, affaticamento, nausea e perdita del gusto sono i segnali più comuni.