Ogni mese milioni di famiglie italiane ricevono l’Assegno Unico Universale, il contributo erogato dall’INPS per i figli a carico. Ma in molti casi, l’importo ricevuto è ben più basso di quanto realmente spettante, e pochi sanno che è possibile recuperare gli arretrati, a patto di agire in tempo.
Il problema: importi ridotti per chi non aggiorna l’ISEE
Se non si presenta la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per l’ISEE 2025, l’INPS applica in automatico l’importo minimo dell’Assegno Unico: 57,50 euro al mese. Un valore che può risultare nettamente inferiore rispetto a quanto previsto per le famiglie con un ISEE basso o medio. Molti ignorano questo dettaglio e l’INPS non invia alcuna comunicazione preventiva.
La scadenza da non perdere
C’è tempo fino al 30 giugno 2025 per aggiornare l’ISEE e richiedere il ricalcolo dell’assegno mensile, con conseguente recupero degli arretrati a partire da marzo 2025. Dopo questa data, le somme perse non potranno più essere recuperate. Un’occasione che potrebbe valere anche diverse centinaia di euro.
Come fare richiesta: la guida rapida
- Accedi al sito INPS con SPID, CIE o CNS.
- Compila la DSU online, inserendo i dati su redditi, patrimoni e composizione del nucleo familiare.
- In alternativa, rivolgiti a un CAF o patronato, che può aiutarti gratuitamente.
- Una volta inviata, riceverai l’attestazione ISEE via email in pochi giorni.
Ricorda: l’ISEE ha validità fino al 31 dicembre di ogni anno e va rinnovato annualmente per non perdere il calcolo personalizzato dell’Assegno Unico.
In sintesi:
- Se non hai aggiornato l’ISEE, stai ricevendo meno di quanto ti spetta.
- Puoi ancora recuperare gli arretrati presentando la DSU entro il 30 giugno 2025.
- Fallo online o affidati a un CAF: bastano pochi documenti e un po’ di attenzione.
- Ogni mese che passa può farti perdere decine, se non centinaia di euro.