Nel corso del periodo fiscale 2022, le 100 principali aziende di beni di lusso a livello globale hanno generato un fatturato complessivo di 347 miliardi di dollari, registrando un incremento di 42 miliardi rispetto all’anno precedente. Questo ha tradotto in una crescita totale del 20% per i primi 100 attori del settore, con un margine di profitto del 13,4%, in aumento del 1,2% rispetto all’anno precedente.
Questi dati emergono dalla decima edizione del rapporto Global Powers of Luxury Goods di Deloitte, che analizza e classifica i principali 100 player nel settore Fashion & Luxury a livello mondiale, basandosi sulle vendite consolidate nell’anno fiscale 2022. Le prime due posizioni della Top 10 sono state mantenute dai giganti francesi LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE e Kering SA, mentre al terzo posto è salita Richemont (Compagnie Financière Richemont), sostituendo The Estée Lauder Companies Inc.
“Il settore del lusso a livello globale sta attraversando un periodo favorevole, con un aumento delle entrate che ha raggiunto livelli record nell’anno fiscale 2022. Tuttavia, questi eccellenti risultati nel periodo post-pandemico suggeriscono un possibile consolidamento del mercato e un rallentamento generale della crescita nel prossimo anno, in seguito a una normalizzazione dei consumi”, ha commentato Ida Palombella, nuova Global Fashion & Luxury Industry Co-Leader di Deloitte per l’Italia e il network Global. “In questo contesto, i grandi gruppi del lusso continuano a detenere una parte significativa, con LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE e Kering SA al vertice, insieme alle aziende italiane, che rimangono sinonimo di eccellenza e creatività uniche nel mondo”, ha spiegato Palombella. Delle 100 aziende, ben 23 rappresentano il Made in Italy.
Le vendite di tutte le aziende incluse nella classifica sono aumentate nell’esercizio 2022, con 21 di esse che hanno registrato una crescita a due cifre. La crescita composta annua delle aziende italiane è stata del 19,4%, leggermente al di sotto della media complessiva della Top 100. Quasi tutte le aziende hanno registrato profitti, con margini a due cifre per Prada, Moncler, Max Mara, EuroItalia, Liu.Jo, De Rigo e Morellato. Le aziende a crescita più rapida includono Golden Goose, Morellato, Moncler, Euroitalia e Brunello Cucinelli, che si sono posizionate rispettivamente al quinto, undicesimo, dodicesimo, quattordicesimo e diciassettesimo posto grazie a tassi di crescita annua composti a doppia cifra nel periodo FY2019-2022 (rispettivamente 24,1%, 17,3%, 16,9%, 15,3%, e 14,8%).
Prada, Moncler e Giorgio Armani emergono come i tre principali protagonisti italiani nella classifica, contribuendo collettivamente al 35% delle vendite di beni di lusso realizzate nel FY22 dalle aziende italiane presenti nella graduatoria. “Le aziende del Made in Italy confermano la loro eccellenza nel mondo del lusso. Rispetto all’anno scorso, il numero di aziende italiane nella Top 100 rimane stabile a 23, e le performance migliori provengono da Prada, Moncler e Armani. Nonostante la stabilità, la necessità di reinventarsi rimane invariata e diventa sempre più pressante: innovazione dei processi, sostenibilità delle catene di approvvigionamento, adesione alle nuove normative ESG e adattabilità alle grandi trasformazioni tecnologiche saranno elementi cruciali nei prossimi anni”, ha commentato Giovanni Faccioli, leader globale di fashion & luxury in uscita.
La Francia continua a essere un punto di riferimento nel settore, con soli sette rappresentanti in classifica, di cui quattro nella Top 10, contribuendo complessivamente al 32,3% delle vendite totali della Top 100 nel periodo fiscale 2022. La dimensione media delle aziende francesi, pari a 16,0 miliardi di dollari, è più di quattro volte superiore alla media delle Top 100.