Una forte scossa di terremoto è stata rilevata alle 23:16 del 21 agosto (le 4:16 del 22 agosto in Italia) nello Stretto di Drake, tra l’Antartide e l’estremo sud del Sudamerica. Il sisma ha raggiunto una magnitudo di 7.1 secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dello United States Geological Survey (USGS).
L’epicentro è stato localizzato a circa 700 km dalla Terra del Fuoco, con un ipocentro molto superficiale, a soli 5 km di profondità. Una configurazione che, in genere, può aumentare la percezione e l’energia trasmessa dalle onde sismiche.
Epicentro sottomarino, nessun danno ma allerta momentanea
Nonostante la potenza del sisma, non sono stati segnalati danni a persone o infrastrutture, complice anche la posizione remota dell’evento. Tuttavia, per precauzione è stata inizialmente diramata un’allerta tsunami, poi revocata nel giro di pochi minuti dopo le prime analisi dei dati mareografici.
Un’area geologicamente attiva
Lo Stretto di Drake, pur essendo meno noto rispetto ad altre zone ad alta sismicità come la costa cilena, si trova in una regione geologicamente complessa, dove interagiscono più placche tettoniche. Questo lo rende soggetto a eventi sismici potenzialmente significativi, anche se raramente pericolosi per l’uomo, data la distanza dalle aree abitate.
Le autorità continuano a monitorare la situazione attraverso dati sismici e rilevazioni oceaniche. Gli esperti raccomandano comunque prudenza, ricordando che anche eventi in zone isolate possono generare onde di maremoto percepibili a grande distanza, soprattutto nelle aree polari e costiere adiacenti.