Dal 17 aprile 2025 la Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso di riferimento dal 2,50% al 2,25%, una decisione destinata ad avere un impatto positivo sul portafoglio di milioni di famiglie italiane. Secondo l’analisi della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), il taglio favorirà una riduzione dei tassi di interesse sui mutui, portando il tasso fisso medio intorno al 2,55%, ben lontano dal 4% registrato solo un anno fa.
Mutui più lunghi, risparmi più alti: ecco quanto si può tagliare sulla rata
L’effetto della discesa dei tassi è più evidente all’aumentare della durata del mutuo. Per un finanziamento di 100.000 euro a 20 anni, la rata mensile si riduce di 76 euro; se la durata sale a 30 anni, il risparmio cresce a 81 euro.
Su importi più alti, l’impatto diventa ancora più significativo: per un mutuo da 250.000 euro a 30 anni, la rata mensile scende di 203 euro, per un risparmio annuo di oltre 2.400 euro.
Prestiti per la casa in crescita: +6,5 miliardi in nove mesi
La riduzione del costo del denaro agisce anche da stimolo alla domanda: i mutui concessi dalle banche alle famiglie sono tornati a crescere. Dalla metà del 2024 a febbraio 2025, i finanziamenti per l’acquisto della casa sono aumentati di 6,5 miliardi di euro, segnando un +1,6%, da 420,8 a 427,3 miliardi di euro.
Anche il credito al consumo diventa più vantaggioso
Il taglio dei tassi BCE rende più convenienti anche gli acquisti a rate, grazie a una possibile discesa del tasso medio del credito al consumo fino al 7,65%. Ecco alcuni esempi di rate più leggere:
- Lavatrice da 700 euro in 5 anni: 14 euro al mese
- Smartphone da 850 euro in 2 anni: 40 euro al mese
- Televisore da 1.200 euro in 3 anni: 39 euro al mese
- Viaggio da 5.000 euro in 3 anni: 161 euro al mese
- Auto da 20.000 euro in 6 anni: 357 euro al mese
Ma cala la richiesta di prestiti: -8,2 miliardi in nove mesi
Nonostante i tassi più bassi, continua la flessione nelle erogazioni di prestiti personali e credito al consumo. I prestiti non finalizzati sono scesi del 5,4%, passando da 120,5 a 113,9 miliardi di euro. Anche il credito al consumo registra un calo dell’1,4%, da 123 a 121,2 miliardi.
Complessivamente, i finanziamenti per lo shopping sono diminuiti di 8,2 miliardi di euro in nove mesi, pari a un -3,4%, arrivando a quota 235,2 miliardi.
Tassi in calo, ma serve fiducia per rilanciare il credito
Il taglio dei tassi della BCE rappresenta una grande opportunità per chi deve acquistare casa o finanziare beni durevoli, ma il calo della domanda evidenzia come la ripresa passi anche da una ritrovata fiducia dei consumatori. Il consiglio? Valutare ora mutui e prestiti con tassi più vantaggiosi, approfittando di condizioni che potrebbero non durare a lungo.