Passiamo circa un terzo della nostra vita a letto, un luogo che dovrebbe essere sinonimo di relax e benessere. Ma sotto quelle lenzuola si nasconde un mondo invisibile: funghi, batteri, acari e residui corporei che possono trasformare il nostro rifugio in un vero e proprio covo di germi. Quindi, ogni quanto dovremmo cambiare la biancheria da letto? E c’è un modo per ridurre la proliferazione degli acari? Scopriamo tutto.
Il letto: un habitat perfetto per batteri e acari
Un letto caldo e accogliente non è solo il posto ideale per il riposo, ma anche per microorganismi indesiderati. Ecco cosa si può accumulare tra le lenzuola:
- Sudore: un uomo di media corporatura può rilasciare fino a 100 litri di sudore all’anno durante il sonno.
- Cellule morte della pelle: il nostro corpo ne perde migliaia ogni notte.
- Residui di cosmetici e oli per il corpo: che si mescolano ai tessuti creando un ambiente favorevole alla proliferazione batterica.
- Acari della polvere: questi microscopici parassiti si nutrono proprio delle cellule morte e prosperano nell’umidità delle lenzuola non lavate. I loro escrementi possono causare allergie, asma ed eczemi.
- Funghi e batteri: i cuscini possono ospitare fino a 17 specie diverse di funghi, mentre le lenzuola possono diventare un terreno fertile per lo Staphylococcus aureus, un batterio che in alcuni casi può causare infezioni.
Ogni quanto lavare le lenzuola? La frequenza ideale
Gli esperti consigliano di cambiare le lenzuola una volta a settimana, specialmente in estate quando il sudore e il contatto diretto con il tessuto sono maggiori. Tuttavia, in inverno, se si utilizza un pigiama coprente e si fa la doccia prima di dormire, si può arrivare a 9-10 giorni senza eccessivi rischi. Meglio però non superare i 12 giorni.
Un’attenzione particolare va dedicata alle federe, che accumulano molto più sudore e residui corporei rispetto alle lenzuola. Andrebbero cambiate almeno due volte a settimana per mantenere un ambiente più igienico.
A che temperatura lavare le lenzuola?
Per eliminare batteri e acari, è fondamentale lavare la biancheria a 60°C. Temperature più basse potrebbero non essere sufficienti a debellare tutti i microorganismi presenti.
Il trucco inaspettato: lasciare il letto “Sfalto” riduce gli acari
Buone notizie per chi odia rifare il letto! Uno studio dell’Università di Kingston, in Inghilterra, ha scoperto che lasciare il letto sfatto durante il giorno aiuta a ridurre la presenza di acari della polvere.
Perché?
Gli acari sopravvivono assorbendo l’umidità dell’ambiente. Quando il letto viene lasciato aperto, senza coperte ripiegate, l’umidità si disperde più velocemente e gli acari finiscono per disidratarsi e morire.
E il pigiama? Anche lui ha bisogno di cura!
Un pigiama usato per due settimane o più può diventare un focolaio di batteri, che poi si trasferiscono su altri indumenti in lavatrice. Gli esperti consigliano di lavarlo almeno una volta alla settimana. Se però il pigiama viene usato anche come “tuta da casa”, andrebbe cambiato più spesso.