Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025, l’Italia tornerà all’ora legale. Alle 2:00 del mattino, le lancette degli orologi dovranno essere spostate avanti di un’ora, segnando direttamente le 3:00. Questo passaggio comporterà una temporanea perdita di un’ora di sonno, ma garantirà giornate più lunghe e luminose fino all’ultima domenica di ottobre, quando si tornerà all’ora solare.
Le origini dell’ora legale
L’idea di spostare le lancette per sfruttare al meglio la luce solare risale al XVIII secolo. Fu Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, a proporre per primo questa soluzione per ridurre il consumo di candele. Tuttavia, l’adozione ufficiale dell’ora legale avvenne solo durante la Prima Guerra Mondiale, quando diversi paesi, tra cui l’Italia nel 1916, decisero di applicarla per risparmiare energia.
In Italia, l’ora legale è diventata una misura stabile nel 1966 e, dal 1996, segue la normativa dell’Unione Europea, che stabilisce l’inizio dell’ora legale nell’ultima domenica di marzo e il termine nell’ultima domenica di ottobre.
Qual è l’obiettivo dell’ora legale?
L’ora legale nasce con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico, sfruttando meglio le ore di luce naturale e limitando l’uso dell’illuminazione artificiale nelle ore serali. Tuttavia, negli ultimi anni, diversi studi hanno messo in discussione l’effettiva efficacia di questa misura. Proprio per questo motivo, l’Unione Europea ha proposto l’abolizione del cambio d’ora stagionale, lasciando ai singoli Stati membri la decisione finale. Nonostante il dibattito, l’Italia continua ad adottare il cambio d’ora secondo il calendario stabilito.
Gli effetti sul nostro organismo
Il passaggio all’ora legale non è privo di conseguenze per il nostro organismo. Il cambiamento può alterare il ritmo circadiano, causando disturbi del sonno, affaticamento e difficoltà di concentrazione nei giorni successivi. Per adattarsi meglio al nuovo orario, gli esperti consigliano di modificare gradualmente le proprie abitudini, anticipando l’orario in cui ci si corica nei giorni precedenti.