Le prestazioni previdenziali minime sono destinate a diventare uno dei pilastri centrali della nuova Legge di Bilancio. Tra le proposte che emergono dalle prime indiscrezioni, il governo sembra intenzionato a continuare il percorso di aumento avviato negli ultimi anni. Dopo la rivalutazione del 120% che ha portato a un significativo incremento degli importi già nel 2024, il nuovo intervento potrebbe spingere le pensioni minime oltre la soglia dei 621 euro.
Un decennio di crescita per le pensioni minime
Negli ultimi anni, le pensioni minime hanno conosciuto una progressione costante. Attualmente, il trattamento base dell’INPS è fissato a 614,77 euro, ma questa cifra è destinata a mutare già a partire da gennaio 2025 grazie all’aumento dell’1% legato alla perequazione automatica. Tale rivalutazione tiene conto del costo della vita, e unita a un bonus supplementare, potrebbe spingere l’importo mensile delle minime oltre i 620 euro. Solo nel 2022, l’importo si attestava sui 598,61 euro. Questo significa che nel giro di due anni i pensionati con trattamenti minimi hanno visto crescere i propri assegni di quasi 200 euro all’anno.
L’obiettivo dell’esecutivo è chiaro: fornire un sostegno reale a chi percepisce pensioni basse, non limitandosi a mantenere il potere d’acquisto, ma creando un margine positivo rispetto all’inflazione. Tra le ipotesi discusse, vi è anche la possibilità di innalzare le pensioni minime fino a 625,83 euro o persino 630 euro, mandando un messaggio forte e chiaro: nonostante le difficoltà economiche, il governo vuole continuare a supportare i pensionati a basso reddito.
Un intervento strutturale per il 2025
Secondo le voci che filtrano da fonti vicine al dossier, la misura non si limiterà a una semplice conferma degli incrementi previsti dalla Legge di Bilancio 2023. L’intervento del prossimo anno dovrebbe consolidare e rendere strutturale l’aumento delle pensioni minime, mantenendo la loro rivalutazione ben oltre il mero recupero dell’inflazione.
In dettaglio, le pensioni minime, attualmente fissate a 614,77 euro per il 2024, non solo confermeranno l’incremento previsto e il recupero dell’inflazione (attualmente stimata intorno all’1%), ma potrebbero salire ulteriormente fino a superare i 621 euro, con l’intenzione di stabilire un valore più stabile e duraturo.