Un’importante ricerca pubblicata su Nature Medicine getta nuova luce sulla relazione tra ipertensione e demenza. Lo studio, condotto su oltre 34.000 adulti ipertesi in Cina, ha dimostrato che un approccio intensivo alla gestione della pressione arteriosa può ridurre del 15% il rischio di sviluppare demenza e del 16% quello di deterioramento cognitivo.
Il trattamento si è basato su un mix di farmaci antipertensivi, monitoraggio domiciliare e coaching sullo stile di vita, con l’obiettivo di mantenere i livelli pressori intorno ai 127 mmHg di sistolica e 72 mmHg di diastolica. Questi risultati confermano come il controllo della pressione sanguigna sia determinante non solo per la salute cardiovascolare, ma anche per quella cerebrale.
L’importanza dello stile di vita
Non solo farmaci. Lo studio ha evidenziato che anche interventi non farmacologici, come una dieta povera di sale, la riduzione dell’alcol, il dimagrimento e l’esercizio fisico regolare, sono strumenti efficaci per prevenire la demenza. Queste modifiche hanno mostrato benefici significativi anche in soggetti che non facevano uso di medicinali.
Adottare uno stile di vita sano può dunque contribuire in modo sostanziale alla salvaguardia delle funzioni cognitive, specie se le azioni preventive vengono intraprese già nella mezza età.
Implicazioni per la salute pubblica
In un’epoca in cui l’aspettativa di vita è in aumento e non esistono ancora cure definitive per la demenza, la prevenzione si conferma una strategia indispensabile. Monitorare regolarmente la pressione arteriosa e agire tempestivamente in caso di ipertensione rappresenta un intervento chiave per la salute pubblica.
La ricerca rilancia la necessità di politiche sanitarie che promuovano la prevenzione cardiovascolare anche come strumento per ridurre il carico sociale ed economico legato al crescente numero di casi di demenza.
La gestione dell’ipertensione non è più solo una questione di cuore: è anche un mezzo efficace per proteggere il cervello. Investire in stili di vita sani, uniti a un attento monitoraggio della pressione arteriosa, può diventare la chiave per prevenire il declino cognitivo e migliorare la qualità della vita nella terza età.