La domanda può sembrare banale, quasi irriverente: quanto guadagna il Papa? Ma dietro questa curiosità si cela una riflessione più ampia sul rapporto tra spiritualità e gestione del potere economico nella Chiesa Cattolica. Con la sede papale nuovamente vacante, l’interrogativo torna d’attualità, anche alla luce delle scelte radicali operate da Papa Francesco durante il suo pontificato.
Il Papa ha uno stipendio? La risposta è no
Papa Francesco non percepiva alcuno stipendio personale. Nessun assegno mensile, nessun conto intestato, nessuna forma di compenso diretto. Tutte le sue necessità – vitto, alloggio, trasporti, assistenza sanitaria e supporto logistico – erano coperte interamente dalla Santa Sede, ma senza arricchimenti né benefit.
Un approccio coerente con la sua visione di una “Chiesa povera per i poveri”, che lo ha spinto a vivere a Santa Marta invece che negli appartamenti papali, ad usare mezzi di trasporto semplici, a rifiutare orpelli e lussi, e a gestire con rigore anche le finanze vaticane.
I cardinali sì, ma con tagli
Diverso il discorso per i cardinali e i membri della Curia Romana, che invece ricevono una retribuzione mensile. Lo stipendio medio si aggira tra i 4.000 e i 5.000 euro netti, ma nel 2021 Papa Francesco ha imposto un taglio del 10%, pari a circa 500 euro al mese, per fronteggiare il deficit del bilancio vaticano aggravato dalla pandemia.
I tagli, estesi anche ad altri ecclesiastici (dal 3% all’8%), non hanno colpito i lavoratori laici né i dipendenti a basso reddito, a testimonianza dell’intento di proteggere i più deboli e responsabilizzare i vertici.
Più di uno stipendio: una scelta di vita
Quello del Papa non è un lavoro, è una missione. Eppure, come ogni funzione istituzionale, richiede una gestione pratica, anche economica. Ma Francesco ha scelto la via della sobrietà assoluta, trasformando la sua posizione in un esempio concreto.
Ha lasciato un’impronta netta: niente privilegio, niente stipendio, solo servizio. Una linea che ora diventa un’eredità morale per il suo successore.