Roma si prepara ad accogliere una folla di fedeli e rappresentanti istituzionali da tutto il mondo per i funerali di Papa Francesco, scomparso di recente. L’ultimo saluto al Pontefice si terrà sabato 26 aprile in Piazza San Pietro, seguendo uno stile sobrio e raccolto, in piena coerenza con le volontà espresse dal Santo Padre durante il suo pontificato.
Il corpo di Papa Francesco sarà esposto nella Basilica di San Pietro per permettere ai fedeli di porgere il proprio omaggio, prima della celebrazione della messa funebre presieduta dal Decano del Collegio Cardinalizio.
Presenze internazionali di primo piano
Alla cerimonia parteciperanno numerosi capi di Stato e di governo, a testimonianza dell’impatto globale del pontificato di Francesco. Tra i leader confermati figurano Donald Trump con la moglie Melania, il presidente argentino Javier Milei, il presidente russo Vladimir Putin, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
A rappresentare l’Italia ci saranno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La loro presenza sottolinea il forte legame tra il Pontefice e il popolo italiano.
Sicurezza rafforzata nella Capitale
Per garantire il corretto svolgimento della cerimonia e la sicurezza dei partecipanti, saranno attivate misure straordinarie di sicurezza. La Protezione Civile coordinerà le operazioni in sinergia con le forze dell’ordine, prevedendo controlli intensificati e limitazioni alla viabilità in vari punti della città.
Le autorità invitano i cittadini a collaborare e a seguire le indicazioni ufficiali per evitare disagi.
Un addio che unisce il mondo
La commemorazione rappresenta un raro momento di unità internazionale, in cui leader con visioni spesso divergenti si ritrovano fianco a fianco per onorare la figura di un Papa che ha lasciato un segno profondo nella storia contemporanea.
Il funerale sarà anche un’occasione per riflettere sul messaggio di pace, inclusione e solidarietà che ha contraddistinto il ministero di Papa Francesco, sempre attento agli ultimi e ai temi sociali globali.
Roma si appresta così a vivere una pagina memorabile della propria storia, diventando per un giorno centro spirituale e politico del mondo, nel nome di un Pontefice che ha saputo parlare a tutti, credenti e non.