L’ipotesi di un incontro tra Donald Trump e i vertici dell’Unione Europea sembra definitivamente tramontata. Il presidente statunitense, atteso a Roma per i funerali di Papa Francesco, ripartirà subito dopo le esequie di sabato, come confermato dal programma ufficiale diffuso dalla Casa Bianca. Il motivo? Tornare negli Stati Uniti per celebrare il compleanno della moglie Melania, rinunciando così a qualsiasi confronto diplomatico con Bruxelles.
Stati americani contro i dazi di Trump
Nel frattempo, sul fronte commerciale, cresce il fronte interno contro la politica dei dazi promossa da Trump. Dodici Stati americani hanno intentato una causa alla Corte Suprema, accusando il presidente di aver agito oltre i limiti del suo mandato imponendo tariffe considerate arbitrarie. I ricorrenti sostengono che il potere di legiferare in materia spetti esclusivamente al Congresso e chiedono l’annullamento di quelle che definiscono “tariffe illegali”. La California aveva già intrapreso un’azione legale simile nei giorni scorsi.
Washington contro Bruxelles: accuse di estorsione economica
Le tensioni con l’Unione Europea si inaspriscono ulteriormente dopo le sanzioni imposte a colossi come Apple e Meta. La Casa Bianca ha condannato le multe europee, bollandole come “una nuova forma di estorsione economica” e promettendo che non saranno tollerate. Si tratta dell’ennesimo capitolo nello scontro tra USA e UE sul fronte tecnologico e commerciale.
Settore auto: possibile esenzione dai dazi
Un segnale di apertura arriva invece per l’industria automobilistica. Secondo quanto riportato dal Financial Times, Trump avrebbe intenzione di esonerare le case automobilistiche da alcune delle tariffe più elevate imposte negli ultimi mesi. Una mossa che rappresenta una vittoria per il settore, da tempo in pressing sull’amministrazione per ottenere un allentamento delle misure protezionistiche.
Cina e USA: tregua lontana, Pechino smentisce
Infine, sul piano internazionale, Trump ha dichiarato che sono in corso trattative con diversi Paesi, inclusa la Cina, e che accordi potrebbero arrivare nelle prossime settimane. Tuttavia, da Pechino giunge una smentita secca: nessun negoziato è attualmente in corso, e le dichiarazioni americane sono bollate come “informazioni false”. Un’ulteriore conferma di quanto la distanza tra le due potenze sia ancora profonda, nonostante i tentativi statunitensi di contenere l’escalation commerciale.