Entri in un edificio e trovi addetti impegnati a ingannare cuori solitari online. Poco più avanti, un reparto esperto in finti investimenti crypto. Accanto, il team malware che ruba dati sensibili. Tutti obbligati a raggiungere una quota di vittime al giorno, senza pause e sotto sorveglianza armata.
Benvenuto nelle “Scam city”, gigantesche città della truffa sorte nel sud-est asiatico, che bombardano di messaggi e chiamate milioni di utenti in tutto il pianeta, inclusa l’Italia.
Vittime o carnefici? Chi lavora nelle scam city
Attratti da stipendi dieci volte superiori alla media, i lavoratori – definiti “dog” – diventano prigionieri virtuali, costretti a truffare i “pig”, ovvero noi, le vittime prescelte.
Una volta giunti sul posto, si trovano però intrappolati in una rete crudele di sfruttamento: impossibile uscire, vietato ribellarsi, controllati giorno e notte da guardie senza scrupoli.
Romance, trading e deepfake: le frodi più diffuse
Le truffe online hanno diverse facce, ma seguono sempre schemi precisi:
Deepfake Scam: sfruttando l’intelligenza artificiale, i criminali realizzano videochiamate con voci e volti clonati di persone reali – familiari, amici o perfino autorità istituzionali – per ottenere bonifici immediati o informazioni sensibili. Un esempio recente in Italia riguarda finte telefonate del ministro della Difesa, Guido Crosetto, dirette a imprenditori e dirigenti.
Romance Scam: truffe sentimentali dove la vittima, innamorata di un partner immaginario conosciuto online, finisce per inviare denaro per risolvere improvvise e inesistenti emergenze.
Trading Scam: falsi esperti offrono consulenze su investimenti in criptovalute o azioni, promettendo facili guadagni. Dopo i primi versamenti, i soldi spariscono e il presunto broker scompare nel nulla.
Perché continuiamo a cadere nelle trappole?
Siamo vulnerabili, ingenui, spesso avidi o semplicemente distratti: così diventiamo bersagli facili per criminali sempre più scaltri.
Reazione italiana: come difendersi concretamente
Nel 2024, l’Italia ha aumentato gli investimenti nella cybersicurezza (97 milioni di euro) e potenziato gli strumenti della Polizia Postale (Legge 90/2024).
Cinque regole d’oro per non essere truffati:
- Mai condividere PIN o dati sensibili.
- Verificare sempre tramite canali ufficiali ogni informazione ricevuta.
- Evitare download suggeriti da sconosciuti.
- Segnalare immediatamente alle autorità ogni sospetto.
- Informarsi tramite siti ufficiali come commissariatodips.it e poliziadistato.it.