La Freedom Flotilla torna al centro dell’attenzione internazionale dopo il sequestro della Madleen, un’imbarcazione a vela di 18 metri intercettata il 9 giugno 2025 dalle forze israeliane mentre tentava di raggiungere la costa di Gaza. A bordo vi erano Greta Thunberg, l’eurodeputata Rima Hassan e altri 10 attivisti provenienti da diversi Paesi europei e del Medio Oriente.
La nave trasportava forniture mediche, latte in polvere e beni di prima necessità, destinati alla popolazione civile della Striscia, sottoposta a blocco navale dal 2023. La Madleen era salpata dall’Italia il 1° giugno e navigava nelle acque territoriali egiziane al momento dell’abbordaggio.
Freedom Flotilla: “Un rapimento in mare aperto”
L’organizzazione promotrice dell’iniziativa ha denunciato l’azione militare israeliana come una violazione del diritto internazionale, definendola un “rapimento” dopo che ogni comunicazione con l’equipaggio è stata interrotta. La Madleen, secondo la Freedom Flotilla Coalition, era impegnata in una missione umanitaria, non armata, e si muoveva in acque internazionali.
La reazione di Israele: “Nessuna tolleranza per chi viola il blocco”
Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha rivendicato l’operazione, affermando di aver ordinato il fermo della Madleen per evitare che aiuti civili siano usati come copertura da Hamas. Gallant ha attaccato direttamente Greta Thunberg, definendola “antisemita”, e ha ribadito la linea dura del governo contro ogni tentativo di forzare il blocco navale.
Secondo il Ministero degli Esteri israeliano, la nave sarà dirottata verso un porto israeliano e tutti i passeggeri verranno rimpatriati. Non ci sarebbe, al momento, intenzione di trattenerli a lungo.
Gli attivisti obbligati a visionare video delle violenze del 7 ottobre
In un gesto provocatorio, il ministro Israel Katz ha ordinato che gli attivisti della Madleen assistano alla proiezione di filmati sugli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, per mostrare “la vera natura del nemico” contro cui Israele è in guerra. Un atto che ha sollevato ulteriori critiche da parte della comunità internazionale.
Un appello di oltre 200 europarlamentari per lasciar passare la nave
A sostegno della missione umanitaria era stata inviata una lettera firmata da più di 200 eurodeputati, chiedendo il passaggio sicuro dell’imbarcazione. “Non siamo armati, portiamo solo aiuti”, aveva dichiarato Rima Hassan prima del fermo. Ma il transito è stato bloccato, come già avvenuto in precedenti spedizioni verso Gaza.
Un precedente che rievoca la Mavi Marmara
L’episodio richiama alla memoria la tragedia della Mavi Marmara, assaltata nel 2010 al largo di Cipro: l’operazione israeliana causò la morte di 10 attivisti. Anche allora l’intervento militare suscitò forte indignazione globale.
Gaza ancora sotto assedio: civili uccisi mentre chiedevano aiuti
Intanto, nella Striscia di Gaza, almeno cinque civili sono morti in fila per ricevere cibo da una ONG, colpiti da fuoco israeliano. L’IDF parla di “comportamento minaccioso” della folla, mentre le autorità locali denunciano “l’ennesimo attacco contro persone disarmate”.