Con l’espansione della mobilità elettrica e ibrida, sempre più automobilisti si chiedono se abbia ancora senso possedere un’auto diesel. Le vendite di vetture a gasolio sono in forte calo in Italia, superate dalle ibride, ormai regine del mercato. Tuttavia, chi già possiede una vettura diesel deve valutare diversi fattori prima di decidere se venderla.
Restrizioni, consumi e normative: cosa cambia nel 2025
Il primo aspetto da considerare riguarda i divieti di circolazione. Sempre più comuni italiane vietano la circolazione dei diesel Euro 4 o precedenti. Ma per i modelli Euro 6, la situazione resta stabile, almeno per i prossimi anni.
In termini di costi, il diesel resta competitivo: il prezzo medio del gasolio (circa 1,70 €/l) è ancora inferiore a quello della benzina (1,80 €/l), e il recente decreto accise non prevede aumenti significativi. Inoltre, i motori diesel offrono consumi inferiori: modelli come la Passat 2.0 TDI o la Mercedes C200d possono superare 1.000 km con un pieno, rendendoli ideali per chi percorre lunghe distanze.
Il diesel resiste: il caso Dacia Duster
A sorpresa, alcune Case automobilistiche stanno rivalutando il diesel. Un esempio concreto è la nuova Dacia Duster, che ha reintrodotto il collaudato 1.5 turbodiesel da 115 CV, compatibile con la trazione integrale e già conforme alla normativa Euro 7. Il prezzo di partenza è competitivo: 23.990 euro, con una sovrattassa ambientale di 1.504 euro. Un segnale che il diesel, in certe condizioni, può ancora essere la scelta giusta.
Diesel sì o no? La risposta dipende dal tuo stile di guida
Se utilizzi l’auto prevalentemente in città o percorri brevi tragitti, una transizione verso l’ibrido o l’elettrico può essere vantaggiosa, anche per evitare limitazioni future.
Ma se percorri molti chilometri, cerchi affidabilità, autonomia e consumi ridotti, il diesel resta una soluzione razionale e conveniente anche nel 2025. E con le ultime evoluzioni tecnologiche, potrebbe continuare a esserlo anche negli anni a venire.