C’è un momento in cui anche le utopie più radicate devono scontrarsi con la realtà. È il caso del sogno tecno-utopista della moneta virtuale, che sta incontrando serie difficoltà nei Paesi che ne sono stati i promotori più convinti: Svezia e Norvegia. Un cambio di rotta inatteso proprio laddove la digitalizzazione dei pagamenti aveva raggiunto livelli da primato mondiale.
Nel cuore del Nord Europa, dove 9 transazioni su 10 avvengono con carte o sistemi elettronici, cresce la preoccupazione per i rischi legati alla sicurezza informatica. I governi dei due Paesi hanno iniziato a consigliare ufficialmente di tenere contanti nel portafogli, per non trovarsi impreparati di fronte a eventuali attacchi cyber.
Sicurezza nazionale: l’e-banking diventa un rischio
Come riporta The Guardian, l’evoluzione del sistema bancario digitale è oggi vista da esperti e istituzioni come una potenziale minaccia alla sicurezza nazionale. La vulnerabilità delle infrastrutture digitali, in un contesto geopolitico instabile, ha spinto a una rivalutazione strategica del denaro contante.
La situazione attuale, segnata da tensioni mondiali e da alleanze internazionali sempre più incerte, ha fatto emergere la necessità di garantire sistemi di pagamento resilienti anche offline.
Nel 2018, un ex vice governatore della banca centrale svedese aveva previsto che entro il 2025 il Paese sarebbe diventato completamente privo di contanti. Un’ipotesi che oggi, alla luce degli eventi, appare sempre più irrealistica.
Il ritorno al contante non riguarda solo i nordici
Anche in Italia, sebbene i pagamenti digitali abbiano superato quelli in contanti, il dibattito è ancora aperto. I Paesi scandinavi, che vantano la più bassa circolazione di denaro fisico rispetto al PIL, stanno dimostrando che una società completamente cashless può essere fragile se non sostenuta da un’infrastruttura solida e protetta.
Secondo ByoBlu e altri media internazionali, le crescenti preoccupazioni per gli attacchi informatici russi hanno portato i governi nordici a incoraggiare i cittadini a usare nuovamente le banconote, come forma di tutela contro il rischio di paralisi dei sistemi digitali.
Una nuova consapevolezza digitale
L’esperienza svedese e norvegese insegna che la tecnologia, per quanto efficiente, non è infallibile. In un mondo sempre più interconnesso e instabile, il ritorno parziale al contante rappresenta una strategia di resilienza, non una regressione.
La lezione è chiara: la corsa al digitale non deve escludere l’importanza di forme di pagamento alternative, indipendenti dalla rete, da usare come piano B in caso di crisi.
Il futuro sarà ibrido, dove tecnologia e prudenza dovranno convivere. In questo scenario, il contante torna a essere una risorsa, non un residuo del passato.