Lo sconto sulla tassa rifiuti per le famiglie a basso reddito è finalmente realtà, ma a finanziare il bonus saranno tutti i cittadini.
Bonus Tari 2025: uno sconto per pochi che pesa su tutti
Dal 1° gennaio 2025, la Tari aumenta per tutti. La causa? L’introduzione del tanto atteso bonus Tari, uno sconto del 25% sulla tassa rifiuti destinato alle famiglie con un ISEE fino a 9.530 euro (o 20.000 euro con almeno quattro figli a carico).
Previsto fin dal decreto fiscale 2020, il bonus è stato ufficializzato solo quest’anno attraverso il DPCM 24 del 21 gennaio 2025. Ma c’è un problema: non sono state previste coperture economiche, e così il costo dell’agevolazione ricade direttamente su tutti gli altri contribuenti.
Il paradosso: la Tari aumenta proprio a causa del bonus
Secondo quanto stabilito da Arera con una delibera del 1° aprile 2025, il bonus verrà finanziato da una componente perequativa applicata a tutte le utenze, domestiche e non domestiche. In pratica, anche chi ha diritto allo sconto dovrà comunque sostenere un aumento della tassa.
Il meccanismo crea un vero e proprio paradosso fiscale: si introduce uno sconto sociale senza finanziare il fondo necessario, trasferendo il peso sulle bollette di tutti i cittadini.
Aumenti in arrivo per tutti: quanto costerà in più la Tari?
Ad oggi, l’impatto economico del contributo aggiuntivo non è ancora stato comunicato. Resta tuttavia confermato che la Tari aumenterà per tutti e sarà rimodulata in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
La componente perequativa verrà calcolata secondo il principio di proporzionalità, ma non si baserà su elementi come la quantità effettiva di rifiuti prodotti. Tra i criteri più probabili per determinare l’importo ci sono:
- I metri quadri dell’immobile
- Il numero degli occupanti
- La tipologia dell’utenza (domestica o non domestica)
Chi paga davvero il bonus Tari?
Il fondo del bonus Tari sarà quindi alimentato da tutti i cittadini, anche da chi non ne beneficia. Il sistema appare quindi squilibrato, con il rischio di alimentare malcontento tra i contribuenti che vedono aumentare la tassa per finanziare uno sconto selettivo.
La situazione, secondo quanto dichiarato da Arera, si è resa necessaria per rispettare i tempi di attuazione del bonus, già in ritardo rispetto alla norma che lo prevede retroattivamente dal 1° gennaio 2025.
Il bonus Tari 2025, pensato per aiutare le famiglie in difficoltà, si sta rivelando un boomerang per milioni di italiani. L’assenza di coperture statali ha trasformato lo sconto in un aumento generalizzato della tassa rifiuti. In attesa di conoscere le cifre esatte del rincaro, una cosa è certa: nel 2025 pagheremo tutti di più.