Promesse di guadagni facili, offerte di lavoro allettanti, messaggi amichevoli che sembrano quasi innocui. La rete è un campo minato di trappole, e tra le ultime in circolazione c’è la task scam, una frode che si diffonde a macchia d’olio, soprattutto su WhatsApp.
Basta un semplice “Salve, posso parlarle un attimo?” per innescare il raggiro. Il bersaglio? Chi cerca un impiego o sogna di cambiarlo.
Come funziona la task scam?
Il meccanismo è subdolo. Se rispondi al messaggio, dall’altro lato ti troverai una presunta reclutatrice, spesso spacciata per dipendente di un’agenzia di selezione del personale. Ti presenterà un’opportunità d’oro: orari flessibili, incarichi semplici come mettere like, seguire profili social o scrivere recensioni, il tutto in cambio di compensi generosi.
Cosa succede se accetti?
Superato il primo step, il truffatore avrà un solo obiettivo: conquistare la tua fiducia. Per ricevere i pagamenti, ti chiederà di aprire un portafoglio di criptovalute, dove inizialmente vedrai accreditati piccoli guadagni. Ma è qui che scatta la vera trappola: a un certo punto, ti verrà chiesto di investire una somma per sbloccare compensi più alti. Una volta versato il denaro, i soldi spariranno, così come il fantomatico datore di lavoro.
Come riconoscere e evitare la task scam?
- Prefisso telefonico estero: se il numero che ti contatta ha un codice internazionale sospetto, ignoralo.
- Messaggi da sconosciuti: non rispondere a proposte di lavoro non richieste.
- Link sospetti: mai cliccare su collegamenti che potrebbero infettare il dispositivo o reindirizzarti a siti fraudolenti.
- Dati personali al sicuro: non condividere credenziali di accesso, dati bancari o informazioni sensibili.
Il lavoro vero non funziona così
Un’impresa seria non ti contatta su WhatsApp con un generico “posso parlarle?”, né ti chiede di investire per lavorare. Se qualcosa suona troppo bello per essere vero, probabilmente è una truffa. Meglio sempre verificare l’azienda, fare ricerche online e non cedere alla fretta.