“Quando mettiamo fine a tutto questo, Vladimir?”. È la domanda chiave che Donald Trump ha rivolto a Vladimir Putin nel corso di una telefonata durata oltre due ore, incentrata sulla guerra in Ucraina. Il presidente americano ha riferito i dettagli della conversazione durante un incontro con la stampa nello Studio Ovale, sottolineando la gravità del conflitto: “Ogni settimana muoiono in media 5000 giovani. Ho visto immagini satellitari che non vorreste mai vedere”.
Trump ha ribadito che questo conflitto non sarebbe mai iniziato sotto la sua amministrazione: “Questa non è la mia guerra”, ha detto, aggiungendo di aver chiesto a Putin di fermare il bagno di sangue. “Credo che anche lui voglia porre fine a tutto questo”, ha affermato.
Un cessate il fuoco in vista? Le parole di Trump
Attraverso un post su Truth Social, Trump ha annunciato che “Russia e Ucraina avvieranno immediatamente i negoziati per un cessate il fuoco e, soprattutto, per la fine della guerra”. Ha precisato che le condizioni saranno decise direttamente dalle due parti, “che conoscono i dettagli della trattativa meglio di chiunque altro”.
Trump ha informato dell’inizio dei colloqui anche i principali leader europei, tra cui Zelensky, von der Leyen, Macron, Meloni, Merz, Stubb e il britannico Keir Starmer. Inoltre, ha espresso sostegno all’idea di ospitare i negoziati a Roma, in Vaticano, su iniziativa di Papa Leone XIV.
Il presidente USA ha poi parlato delle prospettive economiche post-conflitto: “La Russia ha un’incredibile opportunità di creare ricchezza e posti di lavoro”, ha dichiarato, sottolineando anche come l’Ucraina potrà beneficiare del commercio internazionale nella fase di ricostruzione.
La posizione di Putin: sì al dialogo, ma con compromessi
Vladimir Putin, intervenuto pubblicamente dopo il colloquio, ha definito la telefonata con Trump “franca, informativa e molto utile”. Ha ribadito la disponibilità della Russia a una “risoluzione pacifica della crisi ucraina”, specificando però che un cessate il fuoco è possibile solo con compromessi accettabili da entrambe le parti.
Secondo quanto riferito dall’agenzia Tass, Putin ha proposto di lavorare su un memorandum con l’Ucraina per delineare i principi di una futura intesa di pace, inclusi i termini per una possibile tregua temporanea.
Il presidente russo ha inoltre confermato che i colloqui già avviati a Istanbul tra delegazioni russe e ucraine stanno procedendo in modo costruttivo: “La ripresa dei contatti è un segnale positivo, siamo sulla strada giusta”, ha detto.
Zelensky chiede un ruolo centrale per Kiev
Dal canto suo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha messo in chiaro che nessuna decisione potrà essere presa senza l’approvazione di Kiev. Pur non escludendo l’ipotesi di trattative, Zelensky ha ricordato che “l’Ucraina è la parte lesa” e che ogni negoziato dovrà rispettare la sovranità e l’integrità territoriale del Paese.
Con la telefonata tra Trump e Putin si apre dunque una nuova fase della diplomazia internazionale. Resta da vedere se le dichiarazioni di apertura si tradurranno in un concreto percorso verso la pace, o se prevarranno ancora una volta gli interessi strategici.
