Una tragedia aerea di proporzioni storiche si è consumata oggi, 12 giugno 2025, quando un Boeing 787 dell’Air India diretto a Londra si è schiantato pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Ahmedabad, nello Stato indiano del Gujarat. A bordo c’erano 244 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Il bilancio preliminare è drammatico: oltre 300 vittime, comprese le persone coinvolte a terra, nell’area residenziale colpita.
Tuttavia, tra le macerie si apre uno spiraglio di speranza: secondo fonti giornalistiche indiane, almeno due persone sarebbero sopravvissute. Tra loro, un uomo identificato come Ramesh Vishwaskumar, 40 anni, cittadino britannico, seduto al posto 11A, estratto miracolosamente vivo tra i rottami.
lI racconto del sopravvissuto: “Solo cadaveri intorno a me”
Le prime immagini, diffuse anche sui social e riprese da testate come Hindustan Times, mostrano un uomo ferito, con il volto tumefatto e lo sguardo assente, steso su una barella. Il biglietto di volo conferma la sua identità: Ramesh Vishwaskumar.
Secondo quanto riferito al personale medico, l’uomo si trovava in India da qualche giorno per una visita familiare insieme al fratello, di cui ora si sono perse le tracce:
“Mio fratello era con me sull’aereo, non riesco a trovarlo. Vi prego, aiutatemi a cercarlo”.
Nel descrivere lo schianto, Ramesh ha raccontato:
“Avevo solo cadaveri intorno a me. Ero spaventato. Mi sono alzato e sono corso via. C’erano pezzi dell’aereo ovunque. Qualcuno mi ha afferrato e poi mi hanno caricato su un’ambulanza”.
Attualmente è ricoverato in ospedale e le sue condizioni non sono state rese note nel dettaglio, ma si parla di traumi multipli e stato di shock.
Un secondo sopravvissuto? Le autorità non confermano, ma i media insistono
Alcune fonti locali parlano anche di un secondo superstite, anche se nessuna conferma ufficiale è ancora arrivata dalla polizia o dall’Air India. Le indagini sono in corso e le autorità mantengono il massimo riserbo sulle dinamiche dello schianto.
Inizialmente, infatti, era stato comunicato che nessuno tra passeggeri ed equipaggio era sopravvissuto, e che anche a terra si contavano vittime: l’aereo avrebbe colpito in pieno un dormitorio per studenti di medicina, causando una strage anche fuori dal velivolo.
Le cause: ipotesi guasto ai flap e perdita di contatto dopo 5 minuti
Le prime indiscrezioni sulle cause del disastro parlano di un possibile guasto ai flap e di una perdita di contatto con la torre di controllo appena cinque minuti dopo il decollo. A bordo del Boeing si trovavano 232 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio, tra cui 169 cittadini indiani, 53 britannici, 7 portoghesi e un canadese.
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha parlato di “scene devastanti” e ha espresso solidarietà ai familiari delle vittime.