Una nuova tragedia sconvolge l’Afghanistan: nella notte tra il 19 e il 20 agosto, un autobus carico di migranti è andato a fuoco dopo un terribile incidente stradale nella provincia di Herat, nel distretto di Guzara. Il bilancio è drammatico: 78 morti, tra cui almeno 17 bambini, e un solo sopravvissuto. Le vittime erano migranti di ritorno dall’Iran.
Lo schianto e l’incendio: nessuna via di fuga
Secondo le prime ricostruzioni, l’autobus si è scontrato con una motocicletta e un’autocisterna: l’impatto ha innescato un violento incendio, che ha completamente avvolto il veicolo.
A terra sono rimasti solo rottami carbonizzati e oggetti personali delle vittime. L’incidente è stato descritto dalle autorità afghane come uno dei più mortali degli ultimi anni.
Le cause: velocità e negligenza
La polizia locale ha attribuito la responsabilità dell’incidente a una velocità eccessiva da parte dell’autista dell’autobus, accusato di grave negligenza. Le autorità stanno indagando per stabilire se ci siano ulteriori responsabilità legate alle condizioni del mezzo o alla mancanza di controlli stradali.
Migrazione e disperazione: una rotta tragica
Le vittime erano migranti afghani che tornavano dall’Iran, spesso costretti a spostarsi in condizioni estremamente pericolose, con mezzi sovraffollati e inadeguati. Questa tragedia mette nuovamente in luce la fragilità del sistema di trasporti nel Paese e la drammatica realtà vissuta da chi è costretto a cercare lavoro o rifugio oltre confine.