Abbandonare il caos delle grandi città per una vita più sostenibile e tranquilla in Trentino potrebbe presto diventare una scelta non solo ideale, ma anche economicamente vantaggiosa. La provincia autonoma è pronta a lanciare un piano di incentivi fino a 100mila euro per chi decide di trasferire la propria residenza in uno dei 33 piccoli comuni montani individuati come aree da ripopolare.
Contributi a fondo perduto per rilanciare i borghi
Il provvedimento, in fase di approvazione, prevede contributi a fondo perduto destinati a chi acquista e ristruttura un immobile. L’obiettivo è attrarre nuovi cittadini attivi, come spiega Ileana Olivo, dirigente provinciale coinvolta nel progetto: «Non chiediamo l’Isee, ma chiediamo che chi investe porti vita nei paesi». In molte di queste località, infatti, bastano cinque nuovi nuclei familiari per fare la differenza.
Gli aiuti pubblici copriranno fino a 80mila euro su una spesa massima di 200mila euro per ristrutturazione. È previsto un ulteriore contributo di 20mila euro per chi acquista abitazioni situate fuori dai centri storici, raggiungendo così l’importo massimo di 100mila euro.
Affitto o residenza: come funziona l’incentivo
Il programma è flessibile: chi riceve il contributo non è obbligato a vivere nell’immobile, ma può anche affittarlo, purché lo faccia a canone calmierato e a lavoratori o cittadini che si trasferiscono per almeno 10 anni, a partire dalla conclusione dei lavori di ristrutturazione.
Requisiti e beneficiari
Il bando specifica che i beneficiari non devono essere già residenti nel comune dell’immobile, a meno che non abbiano superato i 45 anni di età. Possono accedere agli incentivi anche coloro che possiedono o intendono acquisire un diritto di proprietà o di godimento sull’abitazione. È possibile presentare domanda per fino a tre unità immobiliari, con l’intento di favorire interventi coerenti, ad esempio nella ristrutturazione delle facciate.
Le domande saranno raccolte a cadenza trimestrale, con graduatorie aggiornate per permettere l’avvio dei lavori già nel corso dell’anno.
I comuni coinvolti nel progetto
Sebbene la lista ufficiale non sia ancora stata pubblicata, sono già noti alcuni dei comuni trentini selezionati per la prima fase del progetto. Tra questi figurano borghi della Val di Non come Bresimo e Livo, della Val di Sole come Rabbi e Vermiglio, e località sciistiche nelle Giudicarie come Tre Ville, Bondone e Borgo Chiese.
Altri centri interessati sono Terragnolo in Vallagarina, Luserna sugli Altipiani cimbri, Sover e Giovo in Val di Cembra, Palù del Fersina, Castello Tesino, Cinte Tesino e Grigno in Valsugana. Nel Primiero sono incluse località suggestive come Sagron Mis, Mezzano e Canal San Bovo, mentre nelle valli di Fiemme e Fassa si segnalano Valfloriana e Campitello di Fassa.
Un’opportunità concreta per chi desidera cambiare vita, contribuendo al rilancio dei borghi alpini e alla rigenerazione del patrimonio immobiliare montano.