“Abbiamo ricevuto il tuo curriculum, aggiungici su WhatsApp per parlare di lavoro.” È con questa frase, pronunciata da una voce femminile convincente, che parte la nuova truffa telefonica. La chiamata arriva da un numero italiano non salvato in rubrica, il che rende il tutto più credibile, soprattutto per chi è realmente in cerca di un impiego.
Il giorno scelto è strategico: lunedì mattina, quando molti candidati attendono una risposta dalle aziende. L’obiettivo? Sfruttare le aspettative di chi ha inviato candidature per ottenere dati sensibili, e in alcuni casi, denaro.
Come funziona la truffa
Chi prosegue la conversazione viene contattato da un sedicente selezionatore che si presenta come membro di un’agenzia per il lavoro o di un’azienda privata. In realtà, il loro scopo è ottenere informazioni personali o spingere la vittima a cliccare su link sospetti, con la scusa di compilare moduli per un’assunzione.
In altri casi, il raggiro si trasforma in una finta proposta d’investimento: alla vittima viene chiesto di spostare la conversazione su Telegram, dove riceverà istruzioni su come guadagnare 2.000 euro in sole 4 ore, investendo 200 euro su presunte piattaforme di trading veloce. Il messaggio si conclude con la richiesta di IBAN o indirizzo del portafoglio digitale, una vera e propria trappola per accedere ai fondi.
Vittime ignare e allarme social
Molti utenti stanno segnalando casi simili su Facebook, X (Twitter) e LinkedIn, denunciando l’aumento di tentativi di truffa legati alla ricerca di lavoro. Chi si lascia ingannare rischia non solo la perdita di denaro, ma anche la compromissione dei propri dati bancari e dell’identità digitale.
Come difendersi
Gli esperti di sicurezza informatica raccomandano alcune semplici ma fondamentali regole:
- Non rispondere a numeri sconosciuti o messaggi sospetti;
- Mai fornire dati personali o bancari a estranei, soprattutto via WhatsApp, SMS o Telegram;
- Non cliccare su link non verificati;
- Non inviare denaro a persone o piattaforme di dubbia provenienza;
- In caso di dubbio, bloccare il numero e segnalare alla Polizia Postale.
Con l’aumento delle truffe digitali, soprattutto nei periodi in cui molti cercano lavoro, la prudenza è l’unica vera difesa.