Ogni angolo della nostra vita digitale è un’opportunità per raggiri sempre più sofisticati, e WhatsApp non fa eccezione. Le frodi sulla popolare app di messaggistica stanno aumentando, con metodi sempre più subdoli per prendere il controllo degli account, rubare dati e truffare i contatti della vittima.
Come funziona la truffa su WhatsApp?
Secondo Massimiliano Dona, presidente di Consumatori.it, gli attacchi informatici stanno diventando più raffinati. Non si tratta più delle classiche catene di Sant’Antonio o di semplici link sospetti. Oggi si parla di “social hacking”, ovvero la manipolazione delle relazioni personali per estorcere dati sensibili o denaro.
Il meccanismo è semplice ma efficace:
- SMS con codice di verifica: la vittima riceve un messaggio contenente un codice di sicurezza.
- Messaggio su WhatsApp da un contatto fidato: un hacker, che ha già violato un altro account, scrive fingendosi un amico o un familiare e chiede di inoltrare il codice ricevuto via SMS.
- Accesso all’account e furto dell’identità: una volta inviato il codice, il malintenzionato prende possesso dell’account WhatsApp e lo usa per contattare altri amici, continuando la catena della truffa.
WhatsApp a pagamento? Attenzione alla trappola
Un’altra frode sempre in circolazione è quella che annuncia la presunta trasformazione di WhatsApp in un servizio a pagamento. Per “evitare” il costo, viene richiesto di inoltrare un messaggio ai propri contatti o di cliccare su un link.
È una bufala. WhatsApp è e rimarrà gratuito.
Più recentemente, sono apparsi messaggi che invitano a scaricare versioni non ufficiali dell’app con funzionalità extra. In realtà, cliccando sul link si installano virus capaci di rubare dati personali e compromettere il dispositivo.
Truffe con codici sconto e finti regali
Un altro stratagemma diffuso è quello dei finti sondaggi e delle offerte esclusive. Spesso riceviamo messaggi da amici che invitano a cliccare su un link per ottenere sconti su marchi famosi o regali imperdibili.
Non cascarci. Questi messaggi provengono da account già hackerati e servono solo a sottrarre dati sensibili o installare malware sul dispositivo.
Anche le presunte raccolte fondi su WhatsApp meritano attenzione. La maggior parte di queste richieste di donazione non arriva a nessuna ONG, ma finisce direttamente nelle tasche dei truffatori.
Come riconoscere ed evitare le truffe?
- Attiva la verifica in due passaggi: WhatsApp offre un sistema di sicurezza aggiuntivo che impedisce agli hacker di prendere possesso del tuo account. Attivalo subito dalle impostazioni dell’app.
- Diffida dai messaggi che chiedono dati sensibili: nessun amico o familiare dovrebbe mai chiederti codici di sicurezza, password o informazioni bancarie via WhatsApp.
- Controlla la lingua e lo stile del messaggio: molte truffe provengono dall’estero e contengono errori grammaticali o frasi strane. Se qualcosa ti sembra sospetto, non ignorarlo!
- Evita di cliccare su link sospetti: anche se provengono da un amico, verifica sempre prima di aprire un collegamento o scaricare un’app.
- In caso di dubbio, contatta direttamente la persona che ti ha scritto: ma usa un altro mezzo di comunicazione, come una telefonata o un messaggio su un social network diverso.
WhatsApp è uno strumento prezioso, ma anche un terreno fertile per i truffatori.