Un piano di pace difficile da accettare per l’Ucraina. È quello che Donald Trump avrebbe definito la sua “offerta finale” a Volodymyr Zelensky, un tentativo drastico per mettere fine alla guerra scoppiata nel febbraio 2022 con l’invasione russa. A rivelarlo è Axios, citando fonti vicine all’amministrazione statunitense: un documento di una sola pagina consegnato a Kiev la scorsa settimana, durante un incontro a Parigi, avrebbe delineato i termini della proposta americana.
Crimea russa e territori occupati: cosa chiede Trump a Kiev
La proposta trumpiana prevede il riconoscimento ufficiale della Crimea come territorio russo — annessa nel 2014 con un referendum ritenuto illegale dalla comunità internazionale — e, ancora più controverso, il riconoscimento “non ufficiale” del controllo russo sulle zone conquistate nel 2022, incluse quelle in cui Mosca non ha ancora pieno dominio militare.
In cambio, l’Ucraina potrebbe riottenere una parte della regione di Kharkiv e mantenere l’accesso all’energia prodotta dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che rimarrebbe formalmente in territorio russo ma gestita da operatori statunitensi. Prevista anche la revoca delle sanzioni Usa contro la Russia, in vigore dal 2014.
Zelensky e l’Europa frenano: “Putin non vuole la pace”
Dal fronte ucraino, la reazione è stata fredda e scettica. Il presidente Zelensky, coerente con le posizioni espresse fin dall’inizio della guerra, non è disposto a cedere territori in cambio della pace. Un atteggiamento condiviso anche da molti leader europei, che dubitano della reale volontà del Cremlino di fermare il conflitto.
Le recenti violazioni della tregua pasquale da parte russa, con nuovi raid e bombardamenti, hanno ulteriormente minato la fiducia nei confronti di Mosca. In questo contesto, il piano Trump appare più come una pressione per scaricare l’Ucraina che come un vero tentativo di mediazione.
Ultimatum Usa e un possibile faccia a faccia a Roma
Il segretario di Stato Marco Rubio avrebbe minacciato l’uscita degli Stati Uniti dal tavolo della mediazione, qualora Kiev rifiutasse l’accordo entro breve tempo. Una mossa che alimenta l’idea di un rapporto sempre più distante tra Washington e l’alleato ucraino.
Tutti gli occhi ora sono puntati su Roma, dove sabato 26 aprile, in occasione dei funerali di Papa Francesco, sono attesi sia Trump che Zelensky. Potrebbe esserci un incontro informale tra i due leader, dopo il burrascoso colloquio dello scorso febbraio alla Casa Bianca.