Un bambino scozzese ha affermato di soffrire di disforia di specie, una condizione in cui l’individuo non si riconosce nella propria specie di nascita. In questo caso specifico, l’alunno si sente un lupo, nonostante sia nato umano. La scuola, seguendo le linee guida del governo, ha scelto di supportarlo, generando una serie di polemiche e discussioni.
La scuola in questione ha giustificato la propria posizione basandosi sulle linee guida del governo scozzese note come GIRFEC (Getting it Right for Every Child). Queste norme puntano a garantire il benessere degli alunni, supportando ciascun bambino nel superare eventuali ostacoli all’apprendimento e assicurando che la loro voce sia ascoltata nelle decisioni che li riguardano.
In particolare, la scuola ha fatto riferimento alla ‘ruota del benessere’, uno schema che delinea le aree chiave per sostenere gli studenti nel loro sviluppo. L’obiettivo è quello di abbattere le disuguaglianze e fornire adeguato supporto a tutti i bambini, indipendentemente dalle sfide personali che affrontano.
Cos’è la disforia di specie
La disforia di specie non è un termine ufficialmente riconosciuto dal punto di vista medico o psicologico. Come spiega il neuropsicologo Tommy MacKay, intervistato dal ‘Daily Mail’, non esiste una condizione clinica denominata disforia di specie. Tuttavia, il fenomeno non sorprende del tutto l’esperto: “Viviamo in un’epoca in cui molte persone cercano di identificarsi con qualcosa di diverso dalla loro natura”.
MacKay ha sottolineato di essere perplesso dalla scelta della scuola di accettare questa identificazione: “Il buon senso vorrebbe che il bambino fosse aiutato a prendere coscienza di se stesso, invece di assecondare una tale convinzione”.
La comunità furry: una spiegazione culturale
L’alunno, secondo l’autorità locale, apparteneva a una comunità chiamata furry, composta da persone che si identificano con animali antropomorfi. Questo movimento ha le sue radici nel fandom legato a personaggi di fantasia, spesso presenti in film, cartoni animati e fumetti, come lupi mannari o personaggi come Bugs Bunny e Robin Hood. I membri della comunità furry scelgono una propria ‘fursona’, un alter ego animale che rappresenta una parte della loro identità.
Si stima che attualmente ci siano circa 1,8 milioni di persone nel mondo che si identificano come furry, principalmente provenienti da Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna e Germania.
Altri episodi simili
Questa non è la prima volta che un caso del genere scuote l’opinione pubblica nel Regno Unito. Nel novembre dello scorso anno, una scuola del Galles è stata costretta a smentire una notizia secondo cui avrebbe fornito lettiere ad alcuni studenti che si identificavano come gatti. La vicepreside della scuola dichiarò: “Non abbiamo fornito e non forniremo mai lettiere. Pur essendo una scuola inclusiva e accogliente, non adottiamo misure per alunni che si identificano come animali di qualsiasi tipo”.