Per poterlo domandare vi sarà tempo sino al 31 ottobre. Il Concordato preventivo biennale (CPB ) è una misura che interesserà un’utenza potenziale di circa quattro milioni di lavoratori autonomi e consentirà loro di poter congelare l’imposizione fiscale per un biennio. La finalità della misura è di rendere maggiormente fluido il rapporto tra fisco e mondo delle imprese intrecciando l’esigenza di queste ultime di disporre delle necessarie risorse per continuare a investire e fronteggiare il periodo di crisi e gli adempimenti fiscali a cui devono andare soggette.
LE CONDIZIONI PER POTERE ADERIRE
Precondizione per aderire al CPB è avere contezza esatta del fatturato imponibile. Perché possano chiedere di accedere alla misura, inoltre, i lavoratori autonomi interessati non dovranno avere al momento della domanda pendenze di debiti tributari o, qualora ne abbiano, dovranno estinguere quelli del valore superiore di 5000 Euro compresi interessi e sanzioni. I redditi coinvolti nel CPB sono quelli di lavoro autonomo per l’esercizio di arti e professioni, come è stabilito dall’articolo 54 comma 1 del testo unico delle imposte sui redditi, e quello di impresa di cui il Tuir si occupa nell’articolo 56. In ogni caso, per entrambe le tipologie reddituali, il reddito non deve essere inferiore alla cifra di duemila Euro.
I BENEFICI DELLA MISURA
Chi accederà al CPB avrà il beneficio di essere escluso dagli accertamenti purché non ricorrano cause di decadenza quale esito dell’attività istruttoria compiuta dall’amministrazione finanziaria. Sarà inoltre possibile, per i lavoratori autonomi interessati, accedere ai benefici premiali del regime ISA , ovvero l’Indice sintetico di affidabilità che valuta in una scala da uno a dieci il grado di virtuosità fiscale del contribuente consentendogli appunto di accedere a un eventuale regime premiale.
QUANDO HA TERMINE IL CONCORDATO
La normativa stabilisce che il concordato preventivo venga a cessare se vi sia un eventuale mutamento d’attività del contribuente nel biennio di vigenza del CPB oppure in caso di cessazione dell’attività del contribuente. Diversa dalla cessazione è la decadenza che si verifica se, durante un accertamento relativo ai periodo di imposta del concordato, siano rilevate attività non dichiarate oppure l’inesistenza o l’indeducibilità delle passività che sono state dichiarate per un importo che superi il 30 per cento dei ricavi denunciati. Un altro caso che dà luogo a decadenza si ha se , dopo la modifica o l’integrazione della dichiarazioni dei redditi le attività del contribuente risultino quantitativamente differenti dai redditi o dal valore della produzione netta rispetto a quelli per i quali si è avuto accesso al concordato. Ancora, la decadenza opera quando la dichiarazone dei redditi presenti dati difformi rispetto a quelli comunicati nella proposta di concordato o è omesso il versamento delle somme dovute in seguito all’adesione alla misura. I versamenti, anche in caso di decadenza, restano comunque dovuti.
IL SOFTWARE ISA PER CALCOLARE LA PROPOSTA DI CONCORDATO
La proposta di concordato potrà essere calcolata dall’utente utilizzando il software “Il tuo Isa”. La formulazione della proposta tiene in considerazione due basi imponibili. La prima concerne il reddito d’impresa o autonomo determinante per le imposte sui redditi, al netto di redditi o quote di reddito relative alle partecipazioni. La seconda è invece data dal valore della produzione netta per determinare l’imposta regionale sulle attività produttive.
UN AIUTO DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE
L’Agenzia delle Entrate ha predisposto una brochure in cui sono indicate le modalità per accedere al concordato e i benefici che ne possono derivare. Sono inoltre indicate anche informazioni riguardanti il Software Il tuo Isa.