Il bonus di 100 euro destinato ai lavoratori dipendenti con un reddito inferiore ai 28 mila euro potrebbe fare la sua comparsa già nella busta paga di dicembre, invece che a gennaio come previsto inizialmente. Ma attenzione: sarà necessario che il lavoratore ne faccia richiesta. La buona notizia? Questa somma non sarà soggetta a tassazione, dunque si tratta di 100 euro netti che finiranno direttamente nelle tasche dei beneficiari. Vediamo più da vicino come funzionerà questa misura e quali sono i requisiti da rispettare.
Bonus 100 euro: i requisiti da rispettare
Il bonus di 100 euro spetterà ai lavoratori che soddisfano tre condizioni precise:
- Reddito complessivo annuo non superiore a 28 mila euro;
- Coniuge e almeno un figlio a carico, oppure essere genitore unico, ovvero l’altro genitore sia assente o non abbia riconosciuto il figlio, ma il lavoratore in questione non deve essere sposato;
- Non essere incapiente, cioè il lavoratore deve avere imposte da pagare. In altre parole, se le detrazioni fiscali superano l’imposta calcolata sui redditi da lavoro dipendente, il bonus non verrà erogato.
Quando arriverà e quanto vale il bonus?
Inizialmente chiamato Bonus Befana, perché previsto per gennaio 2025, il Governo sta lavorando per anticipare l’erogazione già a dicembre 2024, trasformandolo in una sorta di Bonus Babbo Natale. Le dichiarazioni del Ministro Giorgetti sembrano confermare l’intenzione di inserirlo nel decreto Omnibus, accelerando così i tempi.
Se tutto andrà secondo i piani, i lavoratori riceveranno i 100 euro netti direttamente in busta paga, sulla base del reddito e della situazione familiare relativa al 2024. Si tratta di una somma una tantum, non soggetta a tassazione. Il datore di lavoro effettuerà il conguaglio nella busta paga di fine anno. Tuttavia, qualora il contratto di lavoro non copra l’intero anno, l’importo sarà riparametrato in base ai mesi effettivamente lavorati.
Come richiedere il bonus
Per ottenere il bonus, il lavoratore dovrà compilare una dichiarazione specifica fornita dal datore di lavoro, in cui si attesta di possedere tutti i requisiti richiesti, inclusi quelli familiari e reddituali. Nella dichiarazione dovranno essere indicati anche i codici fiscali del coniuge e dei figli a carico, qualora applicabile.
Al momento non è chiaro quando esattamente questa dichiarazione dovrà essere sottoscritta, ma è probabile che il termine coincida con l’erogazione del bonus, in base ai tempi di approvazione del decreto.
Bonus Befana: ci sarà un rischio di restituzione?
Mentre si attende l’ufficializzazione, una delle preoccupazioni riguarda il Bonus Befana 2025. Sebbene le modalità non siano ancora del tutto definite, il rischio di dover restituire il bonus in caso di incongruenze reddituali o errori nella dichiarazione non è da escludere. La somma, una volta erogata, sarà infatti soggetta a verifica. Tuttavia, per il momento, il governo punta a semplificare le procedure per l’erogazione.