I prossimi mesi vedranno significativi aumenti salariali per un vasto numero di lavoratori italiani, un passo importante verso un miglioramento delle condizioni lavorative e un adeguamento delle retribuzioni al costo della vita.
Aumenti salariali significativi per 1,7 milioni di lavoratori. Nei prossimi mesi di settembre e ottobre, i loro stipendi vedranno una crescita compresa tra i 30 e i 100 euro, frutto dei recenti rinnovi dei contratti collettivi nazionali di categoria, progettati per adattare le condizioni lavorative all’attuale contesto economico.
Particolarmente fortunati saranno i circa 270mila dipendenti del settore bancario, che godranno di un incremento di 100 euro nelle loro buste paga. Questo beneficio rappresenta la seconda tranche di un accordo siglato a novembre 2023 tra l’Associazione Bancaria Italiana (Abi), Intesa SanPaolo e le principali sigle sindacali del settore. L’accordo, valido fino a marzo 2026, prevede un aumento totale di 435 euro distribuito su quattro rate: 250 euro erogati a dicembre 2023, 100 euro a settembre 2024, 50 euro a giugno 2025 e, infine, 35 euro a marzo 2026. Entro un anno, i bancari vedranno così oltre l’80% dell’incremento complessivo.
Questo aumento avrà effetti benefici anche sulle tredicesime e modificherà in modo sensibile le retribuzioni, con i dirigenti di quarto livello che arriveranno a percepire oltre 5mila euro al mese entro il 2026. Altri livelli salariali vedranno incrementi proporzionali, con il primo livello che toccherà i 3.743 euro mensili.
L’accordo di novembre 2023, frutto di negoziazioni intense, ha portato anche a una riduzione dell’orario di lavoro settimanale da 37,5 a 37 ore, senza alcuna decurtazione salariale. Questa novità, in vigore dal 1° luglio 2024, sarà accompagnata da un aumento delle ore di formazione retribuite, da otto a tredici. Il contratto pone un forte accento sulla centralità della persona e la sostenibilità, puntando a rafforzare la formazione professionale e personale dei lavoratori, promuovendo al contempo l’occupazione giovanile e femminile, con particolare attenzione al Sud Italia.
Anche per oltre 600mila lavoratori del settore degli studi professionali, il 2024 sarà foriero di buone notizie. Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) prevede un aumento a regime di 215 euro mensili per il terzo livello, distribuito in quattro tranche: 105 euro a marzo 2024, 45 euro a ottobre 2024, altri 45 euro a ottobre 2025 e infine 20 euro a dicembre 2026. Inoltre, è previsto un bonus una tantum di 400 euro, suddiviso in due tranche da 200 euro a maggio 2024 e maggio 2025.
Nel settore delle cooperative sociali, che occupa circa 870mila persone, gli stipendi subiranno un incremento significativo. A partire da febbraio 2024, i lavoratori di livello C1 riceveranno un aumento di 60 euro, seguito da ulteriori 30 euro a ottobre 2024 e altrettanti a ottobre 2025. Dal 2025, inoltre, verrà introdotta una quattordicesima mensilità, pari alla metà di uno stipendio mensile, che sarà corrisposta ogni giugno.
Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, le trattative per il rinnovo dei contratti collettivi sono ancora in corso, ma nel frattempo è prevista l’introduzione di un’indennità di vacanza contrattuale a partire da aprile 2025. Questa misura, pensata per compensare il mancato adeguamento salariale durante il periodo di scadenza contrattuale, dovrebbe garantire un incremento medio di circa 20 euro al mese. Tuttavia, se le negoziazioni si concluderanno positivamente, gli aumenti potrebbero raggiungere i 160-180 euro mensili.