La gestione di una cartella esattoriale può sembrare complessa, ma i contribuenti hanno a disposizione diverse strade per tutelarsi. Dall’autotutela al ricorso formale, le opzioni non mancano per evitare di pagare somme non dovute. Essere informati e agire tempestivamente è essenziale per navigare al meglio in queste situazioni.
Come ottenere l’annullamento o la sospensione
Le cartelle esattoriali sono sempre più al centro dell’attenzione. Con l’arrivo di una nuova riforma della riscossione dal primo gennaio, si prevede il discarico automatico per cartelle obsolete e piani di rateizzazione più lunghi. Inoltre, il decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio potrebbe introdurre una nuova rottamazione delle cartelle.
Prima di richiedere una rateizzazione, è utile verificare se ci sono le condizioni per annullare o sospendere la cartella. Questo è possibile in caso di errori di notifica, debiti prescritti o pagamenti già effettuati.
Se si ritiene infondata una cartella, è possibile chiedere il riesame all’ente che ha incaricato l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Il riesame può essere richiesto di persona presso gli uffici competenti o online tramite SPID, CIE o CNS.
Tempistiche e ricorso
Attenzione: richiedere il riesame non sospende automaticamente i termini per il ricorso formale, che va presentato entro 60 giorni dalla notifica. Se il riesame conferma l’errore, la cartella viene annullata; altrimenti, si può ricorrere alla Corte di Giustizia Tributaria.
Essere informati e agire in tempo è fondamentale per evitare pagamenti non dovuti e gestire al meglio la propria situazione fiscale.