Il “pezzotto”, quel dispositivo che sembra un biglietto d’ingresso a mondi premium come Sky, Netflix, DAZN e altri servizi di streaming, è in realtà una trappola legale mascherata da affare vantaggioso. Dietro la sua apparente convenienza si nasconde un sistema illegale che mette in pericolo non solo chi lo commercializza, ma anche chi ne fruisce.
La Legge Anti-Pezzotto: Stretta Decisa sulla Pirateria
Dall’agosto 2023, con l’entrata in vigore della “legge anti-pezzotto” (n.93/2003), la lotta contro la diffusione illecita di contenuti audiovisivi protetti da copyright ha preso una piega decisamente più rigida. Non solo i colossi dello sport come DAZN, Sky e la Lega Serie A hanno spinto per questa normativa, ma anche il mondo del cinema e delle serie TV è coinvolto. L’AGCOM ha ora il potere di oscurare, entro 30 minuti dalla segnalazione, i siti che trasmettono illegalmente tali contenuti. Le sanzioni sono pesanti: dai 2.582 ai 25.822 euro di multa e fino a tre anni di reclusione per chi rivende questi dispositivi. Anche gli utenti finali non sono al sicuro, come dimostra una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato un utente privato a quattro mesi di carcere e a una multa di 2.000 euro per aver installato il pezzotto.
Piracy Shield: Il Cacciatore di Pirati
Dal 2 febbraio 2024, la battaglia contro la pirateria ha fatto un salto di qualità con l’introduzione della piattaforma Piracy Shield, un sistema concepito per bloccare tempestivamente i siti che trasmettono eventi sportivi coperti da copyright. In soli 30 minuti dalla segnalazione, ben 65 DNS e 8 indirizzi IP, che trasmettevano illegalmente le partite della 23ª giornata del Campionato di Serie A, sono stati bloccati. La piattaforma, sviluppata dalla start-up legale Previti e donata dalla Lega Serie A, opera in modo automatizzato, consentendo ai titolari dei diritti di caricare le segnalazioni, che vengono poi inoltrate agli ISP per il blocco in tempo reale.
L’AGCOM sta valutando ulteriori misure, tra cui il blocco delle app IPTV utilizzate sulle smart TV per accedere ai contenuti piratati. Anche se molti utenti cercano di proteggersi utilizzando una VPN, una rete privata virtuale che nasconde l’indirizzo IP reale e cripta il traffico internet, queste tecnologie, pur legali, facilitano la pirateria. Il Garante ha già iniziato a esercitare pressioni su produttori come LG e Samsung affinché rimuovano dal loro marketplace un’app sospetta sviluppata da una società con sede nell’Unione Europea.